La Cookie Law è una stupidaggine.

La cosiddetta “Cookie law” fa riferimento ad una direttiva europea, che modificava la “e-Privacy”, del 2009.

2009… vi ricordate cosa facevamo nel 2009? Facebook era in vertiginosa ascesa, ma gli altri social stentavano a prendere quota in Italia. Gli e-commerce venivano ancora scrutati con sospetto e le profilazioni utente non erano certo così esasperate. Già si discuteva della e-Privacy nel 2002, quando i social network neanche esistevano e i cookie venivano visti come un abuso della privacy.

i-hate-cookiesMentre gli anni passavano gli utenti imparavano tutto quello che c’è da sapere sulla profilazione, vedendosi comparire su Facebook pubblicità di prodotti simili a quelli acquistati, video su YouTube simili a quelli visti, form già compilati… nessuno è insorto.

Mentre si decideva che questi sistemi andavano autorizzati esplicitamente, ci si preoccupava di non pestare i piedi a Google o Facebook. Alla fine si è scritta una legge sostanzialmente inutile che serve a dire che della privacy ci si è occupati.
La cookie law è nata! Siete pronti a chiamare il tecnico per aggiornare la vostra vecchia vetrina e a cliccare su 10 banner al giorno?

La Cookie Law è una norma che non limita nulla, anzi favorisce i Big…

… i quali sono obbligati semplicemente ad avvisarti del ricatto: “se ti sta bene accedi, se no non accedi al tuo profilo”.
Non sono costretti, come semmai sarebbe utile, a consentire la modifica da parte dell’utente del proprio profilo su ogni social network, in modo che si possa scegliere di essere profilati o no e in che modo.

L’unica azienda che si è impegnata a chiarirci le idee sulla privacy del nostro profilo è Google, semplificando gli strumenti disponibili per gestire i dati che ci riguardano. Il colosso di Mountain View ha lanciato “Account Personale“, un hub che raccoglie tutte le impostazioni sulla privacy e la sicurezza, già a disposizione degli utenti ma finora disseminate in varie pagine web. Adesso si trovano in un unico indirizzo, accompagnate da spiegazioni comprensibili anche a chi non è un internauta provetto.

Ne è venuta fuori una legge che obbliga praticamente tutti i siti a inserire un fastidiosissimo avviso e tutti gli utenti a cliccarci su in continuazione.

Se l’obiettivo è quello di proteggere la privacy degli utenti attraverso il controllo sui cookie, non è certo un banner (di cui qualunque avvocato può spiegarne la mancanza) su ogni sito, su ogni blog, anche quelli che semplicemente usano Google Analitycs, a risolvere il problema. Sarebbe stato utile imporre la procedura ai titolari dei cookie come Google, Facebook, Twitter, Amazon…

Ma perché i legislatori ci vanno così piano con i Big?

social_networksSicuramente l’ignoranza e l’incompetenza dei legislatori europei e italiani in materia non aiuta. Trattare il web marketing globale come una questione di diritti del cittadino italiano è limitante e inefficace.

Inoltre è chiaro quanto sia grande questo mercato e quali forze in campo stanno combattendo una vera e propria guerra per aggiudicarselo. Il rapporto tra i “giganti del web” e le istituzioni di regolamentazione è diventato “da pari a pari”. Il messaggio è chiaro: “Ci fate la morale e volete limitare la nostra profilazione commerciale, mentre voi per primi non solo fate di peggio, ma ascoltate anche arbitrariamente telefonate e leggete le mail di chiunque, anche senza scopo o necessità”.

Intanto il +50% del traffico è su App, in cui non c’è un cookie, ma un adv ID ancora più persistente, e in app store in cui non c’è giurisdizione che tenga.

Così in Europa, tra cookie law, web tax e restrizioni varie, restiamo indietro mentre altrove si cerca di innovare.

Leggi anche:
Cosa sono i cookie
Quali cookie usa WordPress

1 commento

“…. la tassa che si paga per non essere sterminati” disse un filosofo.
L’onnipresente ipocrita avviso sui cookie è una di quelle infinite tasse, che.affonda le radici nel fango putrefatto del politicamente corretto.
Potremmo parafrasare l’avviso dei cookie su un social network in questo modo: “se accetti di navigare in questo sito acconsentisci che i 275 selfie che ti fai con tuo figlio non solo diventano di nostra proprietà, ma andranno in mano a tutti gli orchi guardoni deviati sessuali del mondo, che a loro volta se le trasferirannoo tra loro anche in cambio di denaro. Puoi non accettare queste condizioni NON usando il nostro sito”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *